LO STRESS LAVORO-CORRELATO OLTRE LE CATEGORIE DEL MOBBING E DELLO STRAINING

La Corte di Cassazione con la recentissima sentenza 15 novembre 2022, n. 33639, ha
accolto il ricorso chiarendo che sia il mobbing che lo straining hanno natura medico-legale
e non rivestono autonoma rilevanza ai fini giuridici, essendo utili soltanto “a identificare
comportamenti che si pongono in contrasto con l’art. 2087 c.c. e con la normativa in
materia di tutela della salute negli ambienti di lavoro”.

I Giudici di vertice hanno ritenuto che nella materia della conflittualità lavorativa
interpersonale anche laddove nel caso concreto venga totalmente esclusa la sussistenza
dell’intento persecutorio, ciò non esclude affatto la responsabilità del datore di lavoro per i
danni alla persona subiti dalla lavoratrice o dal lavoratore a causa di un inadempimento
degli obblighi datoriali, anche solo a titolo di mera colpa.

Infatti il più generale canone dell’art. 2087 c.c. è oggi specificato da un altro parametro
normativo, ovverosia dall’art. 28 primo comma del T.U. n. 81/2008, che ha introdotto
nell’ordinamento la categoria dello stress lavoro-correlato, in base a cui è compito del
datore di lavoro la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi
compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche
quelli legati a condizioni lavorative stressogene.

Dunque se nei precedenti arresti giurisprudenziali, anche recenti, la Corte Suprema, pur facendo riferimento
alla dimensione organizzativa e agli effetti stressogeni, rimaneva ancora legata al concetto
di straining, sebbene “evoluto”, nella pronuncia in esame è evidente il netto distacco
rispetto alle categorie medico-legali del mobbing e dello straining, con il repentino
passaggio alla nozione legislativa dello stress lavoro-correlato, che consente di integrare
normativamente l’art. 2087 c.c. di quei fattori organizzativi, necessari ad estendere la
tutela – e i correlativi doveri del datore di lavoro – anche alle condotte colposamente
stressogene.

Non sappiamo se considerare il recente orientamento della Corte di Cassazione come un
definitivo addio al pluridecennale orientamento giurisprudenziale in materia
di mobbing e straining, certamente la nozione di stress lavoro-correlato, così come
innovativamente tratteggiata dalla giurisprudenza di legittimità, può rappresentare la
soluzione più adatta ad una completa evoluzione della tutela in materia di salute e
sicurezza psico-fisica dei lavoratori e delle lavoratrici, in piena aderenza ai principi e alle
disposizioni legislative già codificate nell’ordinamento italiano.

A cura dell’avv.to E. Pagliaro – Centro Studi CNAI 

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